DIGITALIZZAZIONECICLO DI VITA

3/5 – Un caso di studio all'Università di Padova

Selezione

La ricognizione della collezione è stato il primo passo necessario per valutare la quantità, la tipologia, le dimensioni e lo stato di conservazione dei documenti.

La ricognizione ha rilevato i seguenti dati: inventario, collocazione, nome del botanico (nascita-morte), designazione specifica del materiale (es. cartolina, fotografia, dipinto...), tecnica di realizzazione, dimensioni, tipo di materiale e dimensioni della montatura, stato di conservazione, informazioni sugli eventuali duplicati e note.

La selezione ha compreso l’intera collezione per i seguenti motivi: il valore storico e l’unicità, la conservazione, la maggiore accessibilità ai contenuti, il miglioramento dei servizi e l’assenza di vincoli legali.

Aspetti legali

I documenti della collezione sono soggetti alla legge italiana “Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio” (Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche).

Gli aspetti legali presi in considerazione sono:

  • Ritratto di una persona: nel caso dell’Iconoteca dei botanici non è fattibile una ricerca degli eredi delle persone ritratte. Per pubblicare le immagini si fa riferimento all’eccezione prevista dall’art. 97, L. 633/1941 e successive modifiche.
  • Diritto d’autore: le fotografie rappresentano il 70% della collezione; in molti casi sono riproduzione di altre fotografie o opere d’arte. È importante evidenziare la distinzione tra fotografia come opera dell’ingegno e fotografia come semplice riproduzione di una realtà già esistente. Nel primo caso si tratta di un diritto esclusivo e la durata della protezione è di 70 anni dalla morte dell’autore; nel secondo caso si tratta di un diritto connesso e la durata della protezione è di 20 anni dalla produzione della fotografia. Comunque, tutte le opere diventano di dominio pubblico dopo 70 anni dalla morte dell’autore: le immagini della collezione rientrano in questa fattispecie.
  • Acquisizione: non c’è un atto formale di donazione della raccolta: l’idea di raccogliere ritratti di botanici è di Pier Andrea Saccardo (prefetto dell’Orto botanico dal 1879 al 1915). Le immagini sono state donate alla Biblioteca da privati e da istituzioni.

Conservazione degli esemplari

La conservazione dell’Iconoteca ha riguardato le seguenti attività: spolveratura e condizionamento degli esemplari con materiale a norma, restauro di negativi e stampe fotografiche in cornice e restauro di stampe.

Trascrizione del video:



Il condizionamento e il restauro fotografico dell'Iconoteca dei botanici.

Il condizionamento

Facendo attenzione si estrae l'esemplare dalla busta originale.
Si provvede quindi a rimuovere la polvere con uno schizzetto e con un pennello a setole morbide senza esercitare alcuna pressione sull'originale, sia sul recto che sul verso.
Si scrive la collocazione a matita sull'originale e poi si ripone in una busta idonea per la conservazione.

Il restauro dei negativi su vetro

Si osserva premilinarmente la lastra a luce radente su recto e verso e si segnalano in un'apposita scheda le caratteristiche e gli eventuali danni. In questo caso ad esempio viene segnalata la presenza di specchio d'argento e di note di grafite.

Si procede sul lato vetro con una pulitura a base acquosa e tensioattivo per l'eliminazione della sporcizia superficiale (come polvere e grasso).
Sul lato emulsionato si procede con una pulitura a solvente che in parte può ridurre l'effetto visivo dello specchio d'argento.
La lastra viene spolverata con pennello antistatico e condizionata in busta ideonea a 4 falde, numerata e riposta in scatola a norma.

In questo caso la lastra è lacerata e presenta un intervento provvisorio con nastro adesivo per assemblare i pezzi. Il collante del nastro adesivo risulta alterato e viene rimosso a secco sia dal recto che dal verso.

Si procede poi creando da una striscia di nastro adesivo, con supporto e collante idonei al contatto con il materiale fotografico, tanti piccoli cerottini trasparenti e non visibili in stampa con cui si uniranno i frammenti che verranno posizionati esclusivamente sul lato vetro.

Il restauro dei positivi

Si passa al restauro di alcune stampe positive che si presentano montate in cornice.
Le problematiche di cattiva conservazione si evidenziano già dal tipo di montaggio non solo non idoneo dal punto di vista del materiale, ma anche per la non uniformità dei supporti usati.

Tutti i fototipi restaurati si presentavano generalmente sporchi con evidenti tracce di polvere, escrementi di insetti, in alcuni casi larve che erano presenti anche sui materiali di montaggio.
Si procede con una rimozione della sporcizia da tutti i materiali e sulle stampe in particolare si utilizza la gomma wishab.
In questo caso trattandosi di una foto crayon, la spolveratura deve essere ancora più delicata per non esportare il ritocco a carboncino.
La foto viene rimontata nella cornice originale con l'aggiunta di un passepartout in cartone conservazione che realizza la necessaria separazione tra fotografia e vetro. In questo caso la fotografia è montata su 2 differenti cartoncini che vengono mantenuti e si evidenzia essenzialmente la presenza diffusa di specchio d'argento. Tramite una pulitura localizzata per l'asportazione di grasso e sporcizia si può ridurre parzialmente l'effetto.

Qui si opera su un'immagine che presentava una coloritura a mano originale con un evidente fenomeno di sbiadimento diffuso in maniera puntiforme. Per ripristinare l'unità visiva della foto si esegue un intervento di ritocco ad acquarello.
In questo caso si è mantenuto il passepartout originale creando una intercapedine sagomata in carta barriera tra l'immagine e il passepartout stesso.

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Spolveratura e condizionamento

Gli esemplari sono stati trattati nel seguente modo:

  • rimozione degli esemplari dalle scatole e dalle buste originali
  • rimozione delle particelle di polvere dall’immagine con uno schizzetto e spolveratura con pennello a setole morbide
  • condizionamento dei documenti nelle buste o nelle cartelle idonee per la conservazione. Le buste sono state riposte nelle scatole a norma
  • collocazione delle scatole in un armadio e delle cartelle in una cassettiera.

La qualità del materiale è conforme alle norme ISO 10214 (Photography – Processed Photographic Materials – Filing Enclosures for Storage) e ISO 14523 (Photography – Processed Photographic materials – Photografic activity test for enclosure materials).

Restauro

I negativi su lastra di vetro e le stampe fotografiche in cornice sono stati restaurati da una restauratrice di fotografia; le stampe sono state restaurate da una restauratrice di carta.

Digitalizzazione

In conformità a linee guida e buone pratiche di digitalizzazione, la selezione dei parametri ha preso in considerazione le dimensioni, il tipo, il contenuto informativo dell’originale e l’uso previsto per l’oggetto digitale.
La digitalizzazione ha mirato a ottenere file master per la conservazione; dai file master sono stati derivati i file per la consultazione in rete locale e geografica.

Digitalizzazione in-house o in outsourcing

La digitalizzazione dell’Iconoteca è stata affidata all’esterno (outsourcing) per i seguenti motivi: la collezione è di piccole dimensioni (2.380 ritratti); la Biblioteca non possiede l’attrezzatura per la digitalizzazione, né ha a disposizione personale specializzato; l’attività doveva concludersi entro il 2008.

La digitalizzazione è stata fatta nei locali della Biblioteca per evitare lo spostamento degli esemplari, con i correlati problemi assicurativi.

La procedura di gara ufficiosa per il servizio di digitalizzazione si è conformata alle disposizioni dell’Università di Padova e si è basata sullo Schema di capitolato per attività di digitalizzazione dell’Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali (OTEBAC) e su Request for proposal di Northeast Document Conservation Center (NDCC) e Research Libraries Group (RLG).

Scelta della strumentazione

L’Iconoteca dei botanici è una collezione eterogenea per tipologia, dimensioni e delicatezza degli originali, e quindi si è scelto un sistema di ripresa fotodigitale, senza contatto con l’originale, costituito da:

  • Dorso digitale Hasselblad CF39 MS da 39 milioni di pixel con stazione di controllo
  • Fotocamere professionali Hasselblad 500 ELX con ottiche Planar 80 mm e 120 mm e PK-Wide 35 con obiettivo Nikon AF 60 mm
  • Sistema di illuminazione HMI a luce fredda lamellare
  • Banco retroilluminato per diapositive

Acquisizione digitale

A. Indicazioni generali per il master:

  • l’originale è ripreso/scandito nella sua interezza, senza alcun taglio. Attorno al documento, si lascia un contorno di circa 4 mm (o comunque di circa 8 pixel) possibilmente bianco
  • se l’originale è montato su un supporto che riporta informazioni (es. cartoncino della fotografia formato carta da visita), la digitalizzazione comprende anche il supporto
  • l’accuratezza geometrica deve essere rispettata
  • il file master è archiviato così come lo restituisce lo strumento di acquisizione
  • l’originale deve essere digitalizzato affiancato da scala cromatica, scala di grigi e scala metrica
  • la presenza delle scale non deve sovrapporsi al contorno delle immagini riprodotte
  • la proporzione dei pixel deve essere quadrata
  • l’immagine digitalizzata non deve riportare riflessi, in particolare per le fotografie, le incisioni e i quadri in cornice

B. Requisiti per dimensione, risoluzione, formato e compressione dei file:

Risoluzione
Le riprese hanno la risoluzione ottica effettiva legata alle classi di dimensione fisica degli originali (set), secondo la seguente tabella:

SetMisurePPI min.
1
cm 5x3,75
3664 PPI
2
cm 10x7,50
1832 PPI
3
cm 20x15,01
916 PPI
4
cm 30x22,51
611 PPI
5
cm 40x30,02
458 PPI
6
cm 50x37,52
366 PPI
7
cm 60x45,02
305 PPI

È stato definito un programma di post-processing dedicato, che ha incluso funzioni di scontornamento automatico e posizionamento su fondo bianco automatico (RGB 255, 255, 255), con cornice pari al 102-3% delle dimensioni del soggetto. Dal processo automatico è residuata una quota di oggetti digitali che per specificità degli originali ha richiesto diversificati trattamenti manuali.

Formato

  • File master per l’archiviazione: TIFF non compresso, profondità colore di 16 bit per canale (48 bit RGB colore; 16 bit greyscale per i negativi), ordine byte “PC IBM”, ordine pixel interlacciato, profilo colore ProPhoto RGB, con risoluzione ottica dipendente dalle dimensioni (cfr. tabella)
  • File derivato per la consultazione in rete locale o ad alta velocità: JPEG compresso qualità massima (12 scala Adobe Photoshop) con profondità colore di 8 bit per canale (24 bit RGB), ritagliato senza scale metrica/Colore, profilo colore sRGB IEC-61966-2.1, risoluzione 300 ppi
  • File derivato per la consultazione su Internet: JPEG compresso qualità alta (8 scala Adobe Photoshop) con profondità colore di 8 bit per canale (24 bit RGB), ritagliato senza scale metrica/Colore, profilo colore sRGB IEC-61966-2.1, risoluzione 96 ppi
  • File derivato vedette: JPEG compresso qualità media (5 scala Adobe Photoshop) con profondità colore di 8 bit per canale (24 bit RGB), ritagliato senza scale metrica/Colore, profilo colore sRGB IEC-61966-2.1, risoluzione 96 ppi, larghezza fissa 150 pixel, altezza proporzionale

Trascrizione del video:



Università di Padova
Sistema Bibliotecario di Ateneo

Polo delle collezioni antiche e speciali
Biblioteca dell'Orto botanico

La digitalizzazione dell'Iconoteca dei botanici

Gennaio 2009

L'Iconoteca dei botanici è una collezione di 2380 ritratti di botanici italiani e stranieri conservata nella Biblioteca dell'Orto botanico di Padova.

Questo è un video didattico-informativo che documenta alcune fasi della digitalizzazione della collezione:

Il set del laboratorio di digitalizzazione

Il set del laboratorio di digitalizzazione consta di:

  • due punti luce
  • postazione di ripresa: piano d'appoggio rivestito di panno nero
  • marginatori di riferimento con scala colore
  • macchina fotografica digitale montata su colonna
  • postazione di postproduzione: ottimizzazione delle immagini digitali con bilanciamento di luminosità, contrasti, ecc. ed eventuale fotoritocco

La digitalizzazione dei positivi

Pulizia del panno nero con pennello per togliere pelucchi.

Utilizzo di guanti bianchi di cotone per evitare impronte sul materiale da riprodurre.

Messa in bolla del piano d'appoggio e della macchina fotografica digitale.

Sistemazione della fotografia in modo che i lati siano paralleli al marginatore.

Ripresa fronte e retro (retro per documentare eventuali scritte a mano o timbri).

La digitalizzazione dei negativi

Sistemazione della lastra o del negativo su piano luminoso schermato.

Regolazione dell'immagine digitale ottenuta.

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Nomenclatura dei file

Per l’identificazione dei file si è usato l’algoritmo nativo dal software di proprietà della ditta, già impiegato in progetti della Biblioteca Digitale Italiana (BDI). L’algoritmo impiega 19 caratteri più 4 per l’estensione dei file; i caratteri codificati riportano informazioni sul supporto, l’identificativo univoco e la versione del file.

Memorizzazione dei dati

Tutti i file sono archiviati in un server del Centro di Ateneo per le Biblioteche (CAB) e su disco fisso esterno, in doppia copia. I due dischi fissi sono conservati presso la Biblioteca dell’Orto botanico e il CAB.

Controllo della qualità

Grazie al collegamento in linea con il sistema di consultazione della ditta, nel corso della digitalizzazione è stato possibile controllare i file, segnalando i difetti riscontrati. I file difettosi sono stati rifatti.
Si è proceduto all’esame a campione dei file master per verificarne:

  • correttezza dell’inquadratura e dell’esposizione, assenza di eventuali deformazioni e/o aberrazioni ottiche
  • contenimento della tolleranza cromatica
  • profondità e profilo colore
  • dimensione e formato digitale
  • eventuali presenze di elementi che compromettono la fedeltà della riproduzione (es.: presenza di sporco, riflessi luminosi, ecc.)

Mentre, per i file derivati l’esame si è esteso su tutta la produzione disponibile al fine di verificare la qualità generale residuale, le eventuali presenze di difetti all’interno e nell’immediato esterno delle immagini.

Metadati

Catalogazione degli esemplari

La catalogazione della collezione è conforme allo standard ISBD(NBM). Per l’intestazione degli autori si sono seguite le Regole italiane di catalogazione per autori (RICA).
La catalogazione è nel formato bibliografico UNIMARC ed è stata fatta in Aleph, il sistema di automazione gestionale dello Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA).

CAMPI UNIMARC

In Aleph il modello di catalogazione del materiale grafico comprende i seguenti campi:

FMT – FORMATO: BG (grafica bidimensionale)

LDR – GUIDA

BLOCCO 0XX – IDENTIFICATORE

BLOCCO 1XX – INFORMAZIONI QUALIFICATE

100 – dati elaborazione

101 – lingua di pubblicazione

102 – paese di pubblicazione e produzione

116 – grafica bidimensionale

BLOCCO 2XX – INFORMAZIONI DESCRITTIVE

200 – titolo e indicazione di responsabilità

210 – pubblicazione, distribuzione, ecc.

215 – descrizione fisica

BLOCCO 3XX – NOTE

300 – note generali

316 – note relative all’esemplare

317 – note di possesso e di provenienza

318 – note relative ad interventi sul documento (da usare solo in occasione di interventi di restauro e manutenzione programmati)

BLOCCO 4XX – LEGAMI TRA TITOLI

410 – serie

451 – altra edizione, stato o impressione sullo stesso supporto (lega il documento che viene catalogato con un’altra edizione, stato o versione del documento sullo stesso supporto)

452 – altra edizione, stato o impressione su altro supporto (lega il documento che viene catalogato con un’altra edizione, stato o versione del documento su supporto diverso)

455 – riproduzione di (lega il documento che viene catalogato (riproduzione) con il documento originale) di cui è la riproduzione)

BLOCCO 5XX – LEGAMI CON TITOLI VARIANTI

510 – titolo parallelo

517 – varianti del titolo

BLOCCO 6XX – ACCESSI SEMANTICI

600 – soggetti nomi personali

601 – soggetti autori collettivi

605 – titolo usato come soggetto

606 – soggetti normali (soggetti comuni e soggetti relativi ad autore e titolo; qui ci sono i soggetti riversati da Indice)

607 – soggetto geografico

610 – soggetto locale

BLOCCO 7XX – RESPONSABILITA’ INTELLETTUALE

700 – autori personali responsabilità principale (resp. 1)

701 – autori personali responsabilità alternativa (resp. 2)

702 – autori personali responsabità secondaria (resp. 3)

710 – autori collettivi responsabilità principale (resp. 1)

711 – autori collettivi responsabilità alternativa (resp. 2)

710 – autori collettivi responsabilità secondaria (resp. 3)

792 – possessore persona

793 – possessore ente

Per gli autori sono stati usati i seguenti codici di funzione:

040 = pittore, scultore, ecc. di un’opera
410 = grafico
600 = fotografo
390 = precedente proprietario

BLOCCO 8XX – DATI INTERNAZIONALI

801 – fonte di provenienza del record

856 – risorsa elettronica: localizzazione e accesso (il campo contiene le informazioni richieste per localizzare il documento elettronico descritto dal record)
N.B.: Il campo 856 per Unimarc dovrebbe essere limitato al caso di record che descrivono risorse elettroniche e solo per dare accesso alla risorsa nella sua interezza. Lo SBA ha scelto di usare l’856 in modo estensivo, cioè come in Marc21.

Nella catalogazione dell’Iconoteca è stato aggiunto il campo BAS, campo che può essere utilizzato nella catalogazione di materiali appartenenti a fondi omogenei che si vogliono identificare per eventuali estrazioni di cataloghi.

Esempio di record bibliografico in UNIMARC (per visualizzare il formato UNIMARC clicca Campi MARC).

Metadati degli oggetti digitali

È stato scelto lo schema di metadati MAG (Metadati Gestionali e Amministrativi) – versione 2.0.1 – di ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche).
Le sezioni usate sono: GEN, BIB, STRU e IMG.

Per la generazione della sezione BIB, i metadati descrittivi in formato UNIMARC sono stati esportati da Aleph in un unico file ISO 2709 e forniti alla ditta per l’importazione nel suo database di lavoro.

Conservazione digitale

L’Iconoteca dei botanici è archiviata in Phaidra (Permanent Hosting, Archiving and Indexing of Digital Resources and Assets), il sistema di gestione degli oggetti digitali con funzioni di archiviazione a lungo termine del Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA). Phaidra è Europeana compliant.

La pubblicazione in linea su Phaidra secondo il seguente flusso di lavoro: la mappatura dei metadati MAG / Phaidra, lo script per il caricamento massivo della collezione, la creazione di collezioni per le immagini digitalizzate recto/verso, il test di caricamento su Phaidra test, la migrazione dei dati da Phaidra test a Phaidra produzione e la mappatura tra numeri di sistema Aleph e ULR di Phaidra per inserire in automatico l'URL nei record bibliografici, creando così il collegamento reciproco tra record bibliografici e oggetti digitali della collezione.

Bibliografia

Andreoli, Lorisa, L’Iconoteca dei botanici e il fotografo Luigi Caporelli, “AFT : semestrale dell’Archivio Fotografico Toscano”, n. 47, a. XXIV (giugno 2008)

Id., Il Progetto di digitalizzazione “Iconoteca dei Botanici” Rapporto tecnico, Padova, luglio 2011

Beguinot, Augusto, I materiali di archivio del r. Istituto ed Orto Botanico di Padova, “Boll. dell’Ist. Bot. della R. Univ. di Sassari”, vol. 1, mem. X (1922)

Minelli, Alessandro (a cura di), L'Orto botanico di Padova 1545-1995, Venezia, Marsilio, 1995, pp. 311

Saccardo, Pier Andrea, La Botanica in Italia: materiali per la storia di questa scienza, Vol. 1, Venezia, Tip. Carlo Ferrari, 1895, pp. 236

Id., La Botanica in Italia: materiali per la storia di questa scienza, Vol. 2, Venezia, Tip. Carlo Ferrari, 1901, pp. 172

Id., La iconoteca dei botanici nel r. Istituto botanico di Padova, Genova, Tip. Ciminago, 1899, pp. 35 (estr. da: Malpighia, a.13, v.13)

Id., La iconoteca dei botanici del r. Istituto botanico di Padova. Supplemento, Genova, A. Ciminago, 1902, pp. 22 (estr. da: Malpighia, a.15, v.15)

Settimana della cultura scientifica 2008: filmato sulla mostra Volti e luoghi dei botanici alla Biblioteca dell'Orto botanico